Notule
(A
cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 30 gennaio 2021.
Testi pubblicati sul sito
www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind
& Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a
fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta
settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in
corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di
studio dei soci componenti lo staff
dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: BREVI
INFORMAZIONI]
I National Institutes of Health (NIH)
hanno costituito la banca dati NeuroCOVID. Le informazioni cliniche sulle conseguenze dell’azione patogena di SARS-CoV-2
sul sistema nervoso centrale sono ancora carenti e frammentarie, mentre si
moltiplicano i rapporti su casi di complicanze ed esiti patologici gravi e non
prevedibili sulla base delle nozioni generali desunte dagli studi preclinici
sul virus.
Martedì 26 gennaio negli Stati Uniti è stata presentata dai National
Institutes of Health (NIH), con lo specifico
supporto del NINDS, la COVID-19 Neuro Databank/Biobank (Neuro COVID), ossia la prima banca-dati mondiale
su sintomi, segni, dati patologici ed evoluzione clinica dell’infezione di
encefalo, midollo spinale, nervi e muscoli da parte di SARS-CoV-2. Raccoglierà
su pazienti di tutte le epoche della vita, dall’età pediatrica alla senilità,
informazioni su patologie, campioni biologici, reperti strumentali, dati
bioumorali e così via. È importante la sezione riguardante gli affetti da
patologie neurologiche pregresse genetiche, traumatiche, infiammatorie,
degenerative, cerebrovascolari, demielinizzanti, tumorali o autoimmuni, che
contraggono poi l’infezione da SARS-CoV-2. Particolare attenzione sarà rivolta
ai dati che possano consentire la prevenzione degli esiti in disabilità neurologiche
gravi e permanenti dopo la guarigione dell’infezione.
Per la precisa identificazione di ciascun paziente conservando l’anonimato
anagrafico sarà impiegato un sistema GUID (Global Unique
Identifier). NeuroCOVID
sarà accessibile ai ricercatori e fornirà ai medici informazioni su quanto
siano frequenti o rare le varie complicanze, quali sono gli sviluppi e l’andamento
più probabile per età e patologia pregressa, come sono le risposte alle terapie
e, infine, gli esiti della riabilitazione. Naturalmente i dati stessi
proporranno problemi all’attenzione dei ricercatori che potranno concepire
progetti di ricerca per darvi risposta. [BM&L-Italia News – fonte NIH, Tuesday, January 26, 2021].
Vivere saggiamente il presente concependo il futuro: le basi
neurali del pensiero prospettico. Soprattutto
per fare fronte ai gravi problemi ambientali che incombono sul nostro pianeta,
oggigiorno è necessaria la costruzione di un presente basato sulla sostenibilità
e proiettato agli eventi futuri. Lo studio delle basi neurali dei processi che
ci consentono di concepire il futuro può – se non altro – accrescere l’interesse
per un cambiamento di rotta politico-sociale e dei comportamenti individuali. Brevers e colleghi in un nuovo studio pubblicato in questi
giorni su Nature Sustainability hanno
esplorato le basi neurali sottostanti il pensiero progettuale di comportamenti
virtuosi in prospettiva futura. È risultato, a conferma di quanto ipotizzato in
passato, che il sistema neuronico che ci consente di rivisitare il passato è lo
stesso impiegato nel concepire il futuro. Non esiste, dunque, un limite neurobiologico
specifico per questo tipo di pensiero. [Cfr. Brevers D., et al. Nature Sustainability
– AOP doi: 10.1038/s41893-020-00658-3, 2021].
Eredità del 2020: la scoperta delle time cells umane
in ippocampo e corteccia entorinale. Gray Umbach e colleghi coordinati da Bradley Lega il 27 ottobre
2020 hanno pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of
the USA la scoperta nell’ippocampo e nella corteccia entorinale di neuroni
che codificano il tempo, consentendo la formazione e la rievocazione di memorie
episodiche.
L’organizzazione neuropsichica dell’informazione temporale ha un’importanza
cruciale per la codifica e il richiamo alla mente dei fatti e degli eventi che
caratterizzano la nostra vita. Una decade di studi condotti su ippocampo
e corteccia entorinale dei roditori ha fornito dati in abbondanza per
dedurre l’esistenza in queste specie di cellule ippocampali in grado di
codificare con precisione l’informazione temporale relativa alle esperienze e
ai compiti sperimentali assegnati a questi animali. Umbach,
Lega e colleghi hanno identificato queste cellule (time cells) in 27
pazienti affetti da epilessia, grazie alla registrazione dell’attività neuronica
mediante micro-elettrodi intracranici, mentre i pazienti si sottoponevano a un
compito sperimentale di memoria episodica. L’attività dei “neuroni della memoria”
registrati dai ricercatori consentiva di prevedere perfettamente l’organizzazione
temporale degli elementi di memoria rievocati dai pazienti.
I ricercatori hanno poi scoperto anche un tipo di informazione
temporale complementare di quella delle time cells nel cervello
umano: l’attività delle ramping cells.
I risultati di questo studio stabiliscono un meccanismo cellulare per la
rappresentazione neurale dell’informazione temporale necessaria alla formazione
e all’utilizzo delle memorie episodiche autobiografiche, una forma di
conoscenza esplicita che siamo in grado di comunicare attraverso il linguaggio
verbale. [Cfr. Umbach G.., et al. PNAS USA 117 (45):
28463-28474, 2021].
Notule
BM&L-30 gennaio 2021
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